Anche se voi vi credete assolti…

Considero l’indifferenza un male ben più dannoso della cattiveria.
Gli indifferenti sono molto più numerosi dei “cattivi” ed avrebbero il potere di arginare molte disgrazie sociali create dai manipolatori e sfruttatori, ma non lo fanno.
Troppo spesso gli indifferenti sono tali perché prendere una posizione può metterti nella condizione di trovarti dalla parte dei perdenti. Altre volte l’indifferenza é una sottocultura che vede l’uomo come sfruttatore delle risorse sociali, mai come condivisore o donatore.
L’indifferente può essere “alessitimico”, ovvero incapace di riconoscere le proprieed altrui emozioni.

Ancora, l’indifferenza può essere motivata da una percezione di superiorità individuale rispetto alla plebe: il negarsi ad ogni appartenenza o impegno sociale in quanto la propria percezione di semi-dio poco si addice alle misere problematiche terrestri.
Quello che però dal punto di vista sociale sembra essere sottinteso é che l’indifferenza sia pi correlata ad una posizione di neutralità, cosa che io trovo priva di fondamento.

L’uomo infatti possiede un cervello in grado di riflettere su ciò che é giusto o sbagliato, aldilà degli stati emozionali o della cultura prevalente. Per questo considero l’indifferenza una forma prevalentemente di “stronzaggine” e di estrema miseria ed opportunismo sociale.
Citando De André nella “canzone del maggio”, urlo a costoro “ANCHE SE VOI VI CREDETE ASSOLTI SIETE LO STESSO COINVOLTI”… naturalmente nell’imbarbarimento della società,nella devastazione ecologica del nostro pianeta, in ogni episodio di guerra, fame e malattia che ferisce l’umanità.

 

CANZONE DEL MAGGIO – De Andrè

 

Massimo Fanelli

dott. in Psicologia Sociale e
Fondatore – Presidente de
I Compagni di Jeneba Onlus

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